E nonostante questo, non si avrà mai il pieno controllo della situazione, ma bisognerà cercare di tirare fuori sempre il meglio da ogni momento contando anche su un pizzico di fortuna. Semplicissimo nell’aspetto ma con tante cose da fare, potenziare, analizzare e scegliere attentamente. Mettendo assieme tutto questo ecco come Darkest Dungeon diventa un titolo davvero immenso. Tutte le strutture sono potenziabili in cambio di denaro o altre valute e ci permetteranno vari bonus e miglioramenti. Questo è un aspetto che fa davvero bene al gioco che ci costringe a provare sempre qualcosa di nuovo. Quando un personaggio è impegnato nel suo recupero, non sarà a disposizione per un certo periodo di tempo, quindi dovremo fare affidamento sugli altri uomini che abbiamo reclutato tirando fuori il meglio da essi. Se invece siete stati così bravi da portare a casa tutti i membri della squadra, sicuramente avrete salvato le loro vite, ma le loro anime saranno rimaste indubbiamente turbate dallo stress accumulato. Se un nostro personaggio è morto in battaglia avremo modo di sostituirlo con altri a nostra disposizione, e ogni tanto arriverà una carovana con nuovi personaggi da reclutare. Quando non ci troviamo nel sottosuolo in cerca di tesori e mostri, passeremo molto tempo nel villaggio, che fa da quartier generale e menù del gioco.

Prima di iniziare un’avventura in un dungeon sarà possibile comprare scorte da portare con noi, come pozioni, cibo per i nostri forestieri, chiavi che aprano forzieri, pale per togliere detriti che ci bloccano il cammino e altri oggetti vari tra cui le fiaccole, che sono di vitale importanza. Un personaggio in questo stato potrebbe incitare il gruppo a dare forfait, oppure scegliere di tenersi il bottino tutto per lui, o in casi estremi arrivare all’infarto, lasciandoci con un uomo in meno in squadra. Ad esempio un attacco critico da parte di un nemico potrebbe spaventare il nostro eroe in prima linea e farlo scappare nelle retrovie, oppure se lo stress sale a livelli troppo elevati potrebbe rifiutare di attaccare e anzi preferire la morte. Alcuni avvenimenti talvolta portano bonus, ma nella maggior parte delle occasioni si creerà solo stress che porta dei malus al nostro personaggio di turno. Lo stress va ad influire sull’animo dei nostri personaggi. La scelta degli eroi in primis va fatta in maniera oculata andando a vedere innanzitutto quale sia la miglior posizione del personaggio all’interno della squadra, così da permettergli di effettuare il maggio numero di mosse a sua disposizione. Per questo motivo sarà difficile usare sempre la stessa squadra partita dopo partita, perché quando il livello di stress è troppo alto sarà solo controproducente portare certi combattenti con noi.

I nostri personaggi verranno afflitti da vari tipi di stress mano a mano che si avanza nei dungeons. È apparentemente tutto semplice perché non vi ho detto un aspetto fondamentale che è il vero “game changer” del gioco. Che ci vuole? E dopo il primo dungeon vi accorgerete che il gameplay stesso è abbastanza semplice, infatti basterà portare i nostri eroi in corridoi 2D da sinistra verso destra, alternando combattimenti basati su turni, a scoperte di loot o trappole. Insomma, formare una buona squadra magari non riesce al primo colpo, ma già la volta seguente le cose andranno meglio.

Starà a noi scegliere la miglior squadra, andando ad attingere mercenari di diverse classi. La squadra da portare in battaglia è composta da quattro membri scelti da un roaster che mano a mano sarà sempre più ampio e variegato. Il giocatore dovrà guidare dei forestieri esplorando quattro mondi che sono a loro volta divisi in dungeons più o meno complessi e dalla durata differente. Un po’ come succede in tutti i titoli di questa tipologia, la trama c’è, ma è appena accennata, giusto per inquadrare le nostre gesta. Innanzitutto il gioco presenta anche componenti roguelike, quindi aspettatevi la morte permanente dei nostri protagonisti e la creazione Innanzitutto il gioco presenta anche componenti roguelike, quindi aspettatevi la morte permanente dei nostri protagonisti e la creazione procedurale dei dungeons che andremo a visitare.

Darkest dungeon ii review